«Per quanto riguarda l'Italia credo che noi siamo in una posizione francamente ottimale e molto migliore rispetto agli altri Paesi». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi al termine del vertice dell'Eurogruppo a Parigi. Il riferimento è allo stato delle banche, che secondo il premier italiano non hanno bisogno di interventi di sostegno: «Riteniamo che dopo l'aumento di capitale di Unicredit non ci siano o non appaiano oggi delle necessità di ulteriori ricapitalizzazioni».
Il presidente del Consiglio non ha nascosto la soddisfazione per l'accordo unitario con cui si è chiuso il vertice all'Eliseo: i provvedimenti adottati per contrastare la crisi dei mercati sono «assolutamente positivi» e sono destinati ad avere effetti positivi sui mercati e atto, oltre che a ridare fiducia agli investitori.
Il contenuto dell'accordo raggiunto dai 15 Paesi dell'area euro, ha aggiunto Berlusconi, sarà al centro del Consiglio dei ministri straordinario che si terrà oggi a Palazzo Chigi, in contemporanea con le riunioni dei governi di Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria e altri Paesi ancora. Scendendo nello specifico dei provvedimenti, il premier ha annunciato che è prevista la sospensione del mark-to-market, una svolta molto attesa dai mercati finanziari, soprttutto in vista della prossima tornata di risultati trimestrali. Nei giorni scorsi era stata sottolineata dal settore bancario la difficoltà a chiudere i bilanci. Il mark-to-market è un metodo di valutazione in base al quale il valore di uno strumento o contratto finanziario è sistematicamente aggiustato in funzione dei prezzi correnti di mercato: con la crisi dei mutui, il mercato per molti tipi di titoli è diventato illiquido e i prezzi sono ormai così bassi da creare massicce minusvalenze, erodendo profitti e capitale. La sospensione del mark-to-market dà quindi una boccata d'ossigeno agli istituti ed eviterà dolorose svalutazioni.
Non è tutto. Berlusconi si è soffermato anche su un'altra delle conclusioni del vertice all'Eliseo: «Se devo dire qual è la novità più importante, e che qualcuno ha definito storica, è che mentre fino a ieri gli aiuti di Stato all'economia e in questo caso al sistema delle banche erano vietati, da oggi questi aiuti di Stato sono ritenuti indispensabili per far sì che la crisi della finanza non diventi una crisi di tutta l'economia e per far sì che nessuna banca possa fallire e che nessun risparmiatore possa perdere dei soldi».
E' stato infine ribadito l'impegno dell'Italia a rispettare gli impegni assunti con il patto di stabilità europeo: "Intendiamo - ha aggiunto Berlusconi - continuare a ridurre il debito pubblico in modo da portarlo entro il 2011 sotto il 100% del Pil. Questo non è in discussione, è una strada di rigore che noi continueremo a percorrere".